Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
I Puffi sono delle piccole creature immaginarie blu simili a folletti, che vivono in una forestaeuropea nell'era medievale. Apparsi inizialmente come personaggi secondari del fumetto John & Solfami di Pierre Culliford detto Peyo, si sono presto guadagnati una loro pubblicazione autonoma, ad opera dello stesso Peyo, in collaborazione con Yvan Delporte, giornalista belga. La loro notorietà è poi aumentata grazie alla realizzazione di un lungometraggio (Il flauto a sei Puffi, tratto dalla loro prima apparizione) ed a diverse serie a cartoni animati prodotte da Hanna-Barbera. Il loro nome originale "Schtroumpfs" nasce nel 1958, durante una vacanza al mare, quando Peyo chiede ad un amico di passargli una saliera, della quale sul momento non gli sovviene il nome. "Passe-moi le... schtroumpf" ("Passami il... Puffo"), gli dice, e scoppia in una risata. L'amico scherzosamente risponde: "Ecco il tuo puffo. Quando avrai finito di puffare, ripuffalo al suo posto!" Dopo aver usato scherzosamente questo termine assurdo più volte nella stessa giornata, Peyo decide di metterlo a frutto. StoriaJohan & PirlouitPeyo era l'autore di una striscia a fumetti su Le Journal de Spirou chiamata "Johan & Pirlouit" (in Italia John & Solfami), ambientata nell'Europa del Medioevo: Johan è il coraggioso scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit è il suo "fedele" amico ingaggiato a corte comebuffone. I due protagonisti incontrano spesso nuove genti nei loro viaggi; nella striscia del 23 ottobre 1958, mentre sono alla ricerca del magico flauto a sei fori, evocano gli Schtroumpf: è la prima apparizione dei Puffi. Yvan Delporte, autore della maggior parte delle storie dei puffi (in particolar modo dopo la morte di Peyo, nel 1992), è morto il 5 marzo 2007. FumettiLe prime sei ministorie autonome firmate da Peyo prendono il via nel n. 1107 su Le Journal de Spirou il 25 luglio 1959. Il primo di questi racconti si intitolava "Les Schtroumpfs noirs" (I Puffi neri), e sarà ridisegnato per la successiva uscita in album seguito dal secondo Le Schtroumpfs volant (Il Puffo volante). Nella versione graficamente riveduta e corretta, i piccoli gnomi hanno lineamenti più tondeggianti e, tra le altre cose, quattro dita per mano anziché cinque. In Italia "I Puffi neri" appare a puntate sul Corriere dei piccoli, dove gli gnometti acquisteranno per la prima volta il nome col quale tutti i lettori (e gli spettatori) italiani li conoscono. Ma non è questa la prima uscita in Italia della comunità di questi personaggi. Il loro effettivo debutto è collegato alla licenza che nel 1962 la casa editrice milanese Dardo ha acquistato dall'editore Dupuis per tradurre e adattare in Italia diversi personaggi del fumetto franco-belga. Serie televisiveVerso la fine degli anni settanta i gadget dei Puffi sbarcarono negli Stati Uniti ottenendo un enorme successo: la figlia di Fred Silverman, produttore dell'NBC, ottenne una bambola dei Puffi, e Silverman pensò che una serie basata su di loro sarebbe stata perfetta per i programmi della domenica mattina. I Puffi si assicurarono un posto nella cultura popolare americana quando nel 1981 la NBC cominciò a trasmettere la serie animata prodotta daHanna-Barbera Productions; la trasmissione divenne uno dei più grandi successi dell'emittente, vincendo numerosi premi Emmy. Nel 1983 fu realizzata una versione inglese di "La Flûte à six schtroumpfs", intitolata "The Smurfs and the Magic Flute" ("I Puffi e il flauto magico"). La trasmissione dei puffi continuò fino al 1990, anno in cui fu cancellata dalla NBC per via della diminuzione degli ascolti. Due anni dopo, nel dicembre del 1992, Peyo morì nella sua casa di Bruxelles. CinemaNel 1965 uscì un film d'animazione in bianco e nero di 90 minuti, intitolato "Les Aventures des Schtroumpfs" (in italiano: "Le avventure dei Puffi"), che però non riscosse molto successo. Nel 1976 fu realizzato "Il flauto a sei Puffi", ("La Flûte à Six Schtroumpfs") un adattamento della storia originale di "Johan & Pirlouit", (John e Solfami in italiano) con la colonna sonora di Michel Legrand. Per il 2011 è prevista l'uscita di I Puffi, un film in tecnica mista a cavallo tra l'azione dal vivo e la grafica computerizzata. Storia de I Puffi in ItaliaI Puffi sono arrivati in Italia per la prima volta in versione fumettistica nel 1963, sulla rivista Tipitì. Il nome originario era "Strunfi". Si può verificare ne "Il Flauto a Sei Strunfi" pubblicato su Tipitì n.21/27 (Dardo, 1963). Dal 1964, fu il Corriere dei Piccoli a pubblicare le storie degli omini blu, mutando il nome in Puffi, Il flauto a sei Puffi è uscito sui numeri 24/33 del Corrierino. Il termine "Puffo (pl. Puffi)" deriva dall'aggettivo italiano "buffo", ovvero "divertente". Si dice che il nome originale sia stato completamente abbandonato per via della sua assonanza con la parola "stronzo". Prima dell'attuale "Puffi" venne adoperato anche il nome "Frilli". In Italia la serie animata dei Puffi è stata trasmessa inizialmente sulle reti locali sicuramente nel 1982 ma può anche darsi nel 1981, dato che è l'anno in cui uscirono il 45 giri della prima sigla e il 33 giri "Arrivano i Puffi". Ai tempi delle primissime trasmissioni, quantomeno nel Nord Italia, e per pochi episodi, i personaggi venivano chiamati con i nomi americani. In tempi brevi, quegli episodi furono ridoppiati con i nomi a noi noti oggi. Nel Lazio l'emittente era Teleroma 56 alle 19.10 (come riporta Scelta Tv il cui archivo è consultabile, in parte, online compresi i numeri in cui riportano la trasmissione dei Puffi su teleroma 56). La prima sigla fu "Il Paese dei Puffi". Successivamente la serie venne acquistata da Fininvest e trasmessa da Canale 5 e Italia 1 sempre nel 1982, con sigle targate Five Record e interpretate principalmente daCristina D'Avena. Dalla metà del 1982 trasmette i Puffi su Italia 1 con altre stagioni dal 1983 al 1990. Repliche dal 1992 o 1993 su Canale 5. Repliche successive trasmesse anche da Rete 4, poi sempre in repliche su Italia 1 dai fine anni 1990 e dagli anni 2000 sul canale Boing del digitale terrestre e anche su canali satellitari di Sky. CollezionismoMolte figure e situazioni sono state riprodotte come giocattoli per i bambini: puzzles e pupazzi, perlopiù in plastica dura di 4 o 5 cm. Inizialmente e principalmente in Belgio ed in Germania per i mercati interni e in seguito in tutto il mondo. Il merchandising ha poi fatto compiere a questi pupazzi un salto di qualità notevole. Il puffo è diventato un "fatto di costume", da esibire, magari in ufficio sulla scrivania. A volte gli adolescenti li usano in sostituzione del biglietto augurale (tra i più gettonati il puffo con il cuore, il cupido, il postino e le puffette). La Schleich produce otto Puffi nuovi ogni anno. Ecco così la serie dedicata agli sport (calcio, rugby, tennis, canottaggio, motociclismo ecc.) la serie dedicata alle professioni (falegname, pompiere, vigile, poliziotto, dottore, magistrato ecc.), al mondo della scuola (alunno, accademico ecc.) fino ad arrivare alle più moderne: segni zodiacali (2010), Puffi per il 50esimo anniversario dei Puffi stessi (2009) e così via. Raccogliere tutti i pezzi è diventata una moderna forma di collezionismo minore, da qui la pubblicazione di interi cataloghi e siti internet esclusivamente dedicati alle figure ed agli accessori (casette del villaggio a forma di fungo, mulino a vento e altri accessori). I pezzi più vecchi, oramai fuori produzione da anni, hanno assunto quotazioni spesso impensabili per essere semplici oggetti di plastica. Canzoni Dei PuffiLa maggior parte delle sigle della serie animata dei Puffi andata in onda sui canali fininvest Italia 1, Canale 5 erano cantate da Cristina D'Avena, tuttavia esistono molte altre canzoni incise su vari supporti fonografici non andate in sigla eseguite da "Victorio Pezzolla e i Puffi" e anche dalla stessa Cristina D'Avena. Tra queste troviamo: La prima sigla in assoluto della serie fu Il Paese dei Puffi" (1981) eseguita da "Victorio Pezzolla e i Puffi" (disco K-tel T-169- dist. RCA S.p.a.) e la seconda sigla di "John e Solfamì" (spin-off dei Puffi) fu eseguita da "orchestra e coro di Augusto Martelli e sul disco del 1984 riporta "sigla della serie tv I Puffi in onda su Italia1", ovvero: Due giovani eroi, John e Solfamì" La colonna sonora dei cartoni animati sono brani di musica classica di Franz Schubert (Sinfonia "Incompiuta). PersonaggiUn puffo per ogni occasioneLa struttura delle storie è molto semplice e lineare, fedele alla classica avventura. Anche i protagonisti hanno una forma molto simile tra loro; tutti i Puffi si assomigliano: maschi, molto bassi (essere "alti tre mele" è un'espressione francese), con la pelle blu, i pantaloni e il cappello bianchi, più qualche accessorio personale per indicarne il mestiere, il carattere e/o la personalità da cui deriva il nome proprio del singolo individuo. Non abbandonano mai il loro cappello, cosa che lascia agli appassionati il mistero sul fatto che abbiano o no i capelli. In realtà nell'episodio "Golosone supergoloso" (St.2/Ep.15) Golosone nasconde una torta sotto il proprio cappello. Quando Grandepuffo se ne accorge gli "ordina" di togliersi il cappello per consegnargli la torta. Per un attimo si vede Golosone senza il suo cappello; ebbene, i puffi non hanno i capelli! Possono camminare e correre, ma nella maggior parte dei casi si limitano ad andare in giro saltellando. I Puffi riproducono gli archetipi della gente comune: c'è Puffo Pigrone, Puffo Burlone (che regala a tutti i puffi dei pacchi esplosivi), Puffo Inventore(che si distingue dagli altri per la matita sempre all'orecchio), Puffo Golosone (il cui cappello ha la forma tipica del copricapo da cuoco ed è infatti il cuoco della comunità), Puffo Quattrocchi (il puffo che contesta sempre tutto la cui frase celebre è :"Che è meglio", a volte contrapposta da "Che è peggio". Quando eccede con la petulanza oppure quando predica bene e razzola male, viene sospinto fuori dal villaggio con un calcio nel sedere e finisce per cadere a testa in giù), Puffo Pauroso, Puffo Tontolone(migliore amico di Quattrocchi, sempre con la testa fra le nuvole e caratteristico per l'esclamazione "yup"), Puffo Forzuto(con un cuore colpito da una freccia tatuato su di un braccio), Puffo Vanitoso (molto dandy, con un fiore sul cappello e che non abbandona mai il suo specchio onde poter esercitare il suo narcisismo), Puffo Sognatore, Puffo Lanoso, Puffo Pittore, Puffo Brontolone (con la faccia sempre imbronciata e che dice di odiare tutto quello che sente nominare, ad esempio "io odio scavare e scavare!", formando a volte anche frasi sgrammaticate come ad esempio "io odio FACCIO COSI'", quando un altro dice "io faccio così" e se un altro dice di odiare qualcosa al posto suo, lui risponde "anch'io!") e via dicendo. Si dice che tutti i Puffi abbiano 100 anni (tranne il Grande Puffo che ne ha 542), e che nella versione originaria (ossia quando cronologicamente incontrano John e Solfami per la prima volta) ci fossero 99 Puffi (compreso il Grande Puffo), poi aumentati con l'introduzione di nuovi personaggi. Ad esempio, il centesimo puffo nasce dal riflesso nello specchio di Puffo Vanitoso che viene colpito da un fulmine e prende vita. Questo compensa il problema del fare la danza dei 100 puffi che appunto abbisogna di 100 puffi, non uno di più e non uno di meno (compreso il direttore della stessa, cioè il Grande Puffo) per essere eseguita. Alcuni personaggi si discostano vistosamente da queste caratteristiche principali: Grande Puffo ha come detto 542 anni; porta una barba bianca e ha i pantaloni e il cappello rossi; è il più anziano e saggio di tutti i Puffi (almeno fino all'arrivo di Nonno Puffo nella serie animata), che lo rispettano come capo della comunità; Puffetta è un Puffo femmina, inizialmente mora e cattiva era una streghetta creata dal mago Gargamella; fu trasformata poi da Grande Puffo in una vera puffa. Ha lineamenti più delicati rispetto agli altri Puffi, i capelli biondi e lunghi, indossa un vestito bianco e scarpe col tacco bianche; Baby Puffo si è aggiunto alla storia in un secondo momento, facendo salire il numero dei Puffi a 102. Ha un'età paragonabile all'anno umano. Verso la metà degli anni ottanta vennero introdotti i puffolini, tre maschi e una femmina (con un'età paragonabile ai 10 anni umani). I maschi in origine erano Puffi normali che facevano parte del villaggio (Puffo Naturone; Puffo Sciccoso; Puffo Sciattone), ma un giorno furono mandati da Grande Puffo nella casa di Padre Tempo ed entrarono per errore in un orologio magico, che li fece ringiovanire. Bontina invece è stata creata artificialmente dai tre puffolini (che rubarono la formula dal libro magico di Gargamella), per dare un'amica a Puffetta, che soffriva di solitudine essendo l'unica femmina in tutto il villaggio. Alcuni anni dopo venne introdotta la figura di Nonno Puffo, anziano giramondo dalla lunghissima barba tornato al villaggio dopo 500 anni per rigenerare i poteri del più grande tesoro dei puffi: la pietra di lunga vita (senza la quale morirebbero per un invecchiamento repentino), seguito a breve da Nonna Puffa, anche lei assente da moltissimo tempo perché intrappolata per secoli in un castello al di là del tempo e dello spazio. Fanno parte della serie animata e non apparvero mai nei fumetti originali. C'è infine il Puffo Selvaggio, che si vede saltuariamente nel cartone animato e che, stando alle fonti ufficiali, non rientra nel computo dei 99 puffi iniziali. GargamellaIl terribile nemico dei Puffi è lo stregone Gargamella, accompagnato dalla sua gatta Birba. Gargamella è vecchio, brutto e additato come pazzo, figlioccio di un potentissimo mago (Baldassarre), è la pecora nera della famiglia, con tanto di madre sempre pronta a ricordarglielo. Egli vive in un castello in rovina in un'arida zona della foresta. Ha bisogno di sei puffi, che bolliti nel veleno di serpente costituiscono l'ingrediente fondamentale nella formula della pietra filosofale che trasforma metalli vili in oro. Nella serie animata i Puffi risultano essere semplicemente deliziosi manicaretti per il mago, ma soprattutto per la sua gatta Birba, sempre impegnata nel tentativo di mangiare tutti i Puffi in cui si imbatte. A Gargamella, sempre nel corso della serie animata, si accompagnerà anche un giovane aiutante, un apprendista stregone, il pigro e dispettoso Lenticchia, con cui ha un buon rapporto di amicizia, che camuffa l'opinione bassa del suo apprendista in merito al suo maestro. Fa di tutto pur di riuscire a prendere un Puffo o, come sogna lui, cento... Il linguaggioParte fondamentale del linguaggio dei Puffi è il termine "puffo" ed ogni suo derivato, usato con diversi significati a seconda del contesto, talvolta come verbo, altre come aggettivo (puffare, puffoso, ecc.). Questo rende le loro conversazioni alquanto divertenti, ma a tratti difficili da seguire: spesso capita che i Puffi si capiscano grazie al tono con cui pronunciano "puffo", variazioni però troppo sottili per essere comprese da John e Solfamì. Gli stessi Puffi discutono sull'usare "puffo" come verbo, nome o aggettivo. Addirittura Umberto Eco ha dedicato uno scritto alla semantica della lingua puffa. Il villaggioI Puffi vivono dentro case ricavate da funghi in un villaggio segreto, da qualche parte in una foresta, dal quale si allontanano solo in casi eccezionali; sono John, Solfamì e altri abitanti della foresta ad andare a trovarli. Gargamella (fortunatamente per loro) non sa dove si trovi il villaggio. Nessuno può raggiungere il villaggio se non è accompagnato da un puffo. C'è anche un incantesimo del grande puffo che rende introvabile la radura in cui vivono. I passatempi preferiti dei puffi sono "giocare a palla-puffa" ed eseguire la "danza dei 100 Puffi".
|