Trama
Da
Wikipedia
La serie racconta la storia dei
protagonisti scendendo in modo avvincente nel dettaglio
storico della
Rivoluzione del
1789. La giovane
Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena
(figlia dell'imperatrice d'Austria
Maria Teresa) viene promessa sposa
al delfino di Francia
Luigi Augusto (nipote del re
Luigi XV), ma suo cugino il
duca d'Orleans trama per ucciderlo
ed usurpare il trono. Oscar viene nominata capo della
Guardia Reale e sventa molti complotti che mirano ad
uccidere i due principi, guadagnandosi la stima e l'amicizia
di Maria Antonietta. Scortando la regina Oscar è presente
all'incontro tra Maria Antonietta e il conte svedese Hans
Axel von Fersen, del quale entrambe le donne finiscono per
innamorarsi. Alla morte del Re, Maria Antonietta e Luigi XVI
diventano sovrani di Francia e, poiché si sono diffusi
pettegolezzi su una relazione tra Fersen e Antonietta, il
conte abbandona il paese per non far scoppiare uno scandalo
sulla novella regina, e si arruola per andare a sostenere i
rivoluzionari d'America.
Dalle strade di
Parigi, Rosalie e Jeanne arrivano
a corte per strade diverse; sorelle da parte di padre (un
Valois, nobile decaduto) vivono con la madre di Jeanne nella
miseria. Jeanne riuscirà a farsi adottare da una nobildonna
che poi ucciderà dopo aver preparato un falso testamento a
suo favore; Rosalie, decisa a vendicarsi di una donna che ha
accidentalmente ucciso la matrigna della ragazza, cerca di
avvicinarsi a Versailles. Viene aiutata ed ospitata da
Oscar, della quale si infatua. Al ritorno di Fersen
dall'America, Oscar gli rivela il suo amore e lui, già
innamorato della regina, si allontana nuovamente dal paese;
vedendola soffrire, André le rivela di amarla, ma lei lo
respinge e prende la decisione di lasciare la Guardia Reale;
è dunque il suo secondo, Girodel, a chiedere a suo padre di
poterla sposare, ma Oscar rifiuta. Nel frattempo
Jeanne Valois de la Motte ha
tentato di truffare la regina e viene condannata a essere
marchiata a fuoco come ladra, senza riuscire a discolparsi
accusando Maria Antonietta. Si tratta del celebre
Affare della Collana, che gettò le
prime ombre sulla figura della regina. Oscar, intanto,
assume il comando della Guardia Nazionale a Parigi, dove si
arruola anche André. Coinvolti così nel turbine della
rivoluzione, Oscar e André finalmente si confidano il
reciproco amore, ma entrambi moriranno di lì a poco: Andrè
sarà colpito da una palla vagante il
13 luglio, mentre Oscar cadrà
durante i tumulti dell'assalto alla
Bastiglia. La vicenda si chiude
con un quadro desolato dei suoi protagonisti, dei quali
sopravviveranno solamente Alain (soldato della guardia amico
di Andrè), Rosalie e suo marito Bernard (l'ex Cavaliere
Nero, il giornalista amico di Robespierre), i quali
racconteranno le vicende della rivoluzione successive alla
presa della Bastiglia. Racconteranno la fine della famiglia
reale e la fuga ideata dal conte di Fersen, racconteranno
l'ascesa al potere di Robespierre e Saint-Just e la loro
successiva caduta, racconteranno la condanna a morte e la
decapitazione del Re e della Regina e di come quest'ultima
pensasse a Oscar fino all'ultimo momento, realizzando una
rosa con della stoffa dedicata alla protagonista.
La giovinezza
Oscar François de Jarjayes
nasce nel giorno di Natale del
1755: è la sesta figlia femmina
del generale François Augustin Reynier de Jarjayes (nobile
francese realmente esisito). Stanco di avere figlie femmine,
decide di crescere la figlia come se fosse un maschio, per "poter
dare alla famiglia una discendenza". Il Generale
addestra Oscar all'uso delle armi e la prepara per una vita
militare, tanto che fino a sei anni Oscar è convinta di
essere un maschio. Il suo unico amico è André Grandier,
nipote della governante: i due ragazzi crescono insieme e
tra di loro si instaura un rapporto fraterno nonostante la
differenza di classe.
La Guardia Reale
A 14 anni Oscar
viene nominata comandante della Guardia Reale: il suo primo
compito è scortare al cospetto del Re di Francia la giovane
Maria Antonietta, promessa sposa del delfino Luigi. La
ragazza rimarrà fortemente affascinata da Oscar, anche dopo
aver saputo da una damigella che in realtà si tratta di una
donna.
La Guardia Nazionale
Oscar viene
nominata colonnello grazie alla regina Maria Antonietta che,
appena salita al trono, vuole ricompensare il giovane
Capitano per la sua fedeltà inserendola tra le sue amicizie
più care ed offrendole uno stipendio più alto, ma Oscar
rifiuta perché il paese sta attraversando una grave crisi
economica. In seguito lascerà l'incarico a Corte per
assumere il comando della Guardia Nazionale a Parigi.
L'inizio di una nuova era
Oscar François De Jarjayes, dopo aver
abbracciato la causa del popolo insorto, muore in battaglia
il
14 luglio
1789, poche ore dopo aver dato
l'addio all'amato Andrè Grandier, al comando dei
cannoni che tuonano contro le mura
della
Bastiglia causandone la successiva
caduta, all'inizio della
Rivoluzione francese.
Il manga
Riyoko Ikeda, affascinata dalla
nota biografia di
Maria Antonietta scritta
dall'austriaco
Stefan Zweig, propose al suo
editore l'idea di pubblicare un manga a sfondo storico.
L'editore accetta dopo molte riserve, convinto che una
storia ambientata nel '700 non avrebbe avuto presa sulle
giovani lettrici. La condizione imposta all'autrice, quindi,
era di interrompere la serializzazione in caso di flop
dell'opera.
Il
manga venne pubblicato per la
prima volta in
Giappone nel
1972 in 82 episodi usciti
originariamente su
Shukan Margaret (Shūeisha).
Il successo fu enorme. La serie fu in seguito raccolta in
nove
volumi di circa duecento pagine
ciascuno.
Nel
1984, l'autrice ha pubblicato una
miniserie di quattro episodi, dal titolo Versailles no
bara gaiden (ベルサイユのばら外伝,
Berusaiyu no bara gaiden?,
"Le rose di Versailles - nuovi capitoli"), posta
cronologicamente poco prima che André venga ferito
all'occhio.
Nel 1987 Riyoko Ikeda inizia la
serializzazione di Eikō no Napoleon-Eroika (栄光のナポレオン
-
エロイカ,
Eikō no Napoleon-Eroika
?
"Il glorioso Napoleone - Eroica"), che si presenta come un
seguito delle vicende di Lady Oscar. Il tutto inizia
infatti dopo gli avvenimenti della
rivoluzione francese e questa
volta viene presentata la biografia di
Napoleone. Sin da subito appaiono
e si muovono nella trama personaggi che il lettore aveva già
avuto modo di conoscere e incontrare nel corso di Lady
Oscar come Alain, Bernard o Rosalie.
Edizioni italiane
In
Italia è stato pubblicato una
prima volta da
Fabbri nel
1983, in un'edizione colorata e
con il finale modificato. Successivamente fu riproposto da
Granata Press nel
1993 e da
Planet Manga (2001),
che di seguito ha anche pubblicato Versailles no bara
gaiden con il sottotitolo
Le storie gotiche. Il
24 ottobre
2008
d/books ha iniziato, con l'uscita
simultanea dei primi due volumi, la pubblicazione della
nuova edizione italiana, proponendosi maggiore fedeltà
all'originale; la pubblicazione è quindi intitolata Le
Rose di Versailles, ed è proposta in edizione lusso con
sovracoperta, in sei volumi. I dialoghi sono stati
ritradotti e per ciascun volume sono previste pagine extra
con interviste all'autrice, curiosità, e note alla edizione
giapponese e alla traduzione italiana.
L'anime televisivo
Edizione giapponese
L'anime televisivo si compone di 40
episodi della durata di circa 23 minuti netti ciascuno, più
uno, di durata doppia inedito in Italia, consistente in un
breve riassunto della storia ed intitolato Versailles no
bara to onnatachi ("La rosa di Versailles e le donne").
La serie fu realizzata dalla giapponese
Tokyo Movie Shinsha nel 1979. La
regia dei primi episodi fu affidata a
Tadao Nagahama, cui sarebbe
subentrato con evidenti miglioramenti
Osamu Dezaki: il subentro di Osamu
Dezaki è riconosciuto ufficialmente a partire dal 18°
episodio ma in Giappone è noto che il grande regista
affiancò e in pratica si sostituì a Nagahama già a partire
dal 12° episodio della serie, avendo inoltre già diretto
anche il 5°. La realizzazione dei disegni fu affidata alla
Shingo Araki Production e
Shingo Araki in persona curò il
character design, affiancato da
Michi Himeno. Altri nomi celebri
parteciparono alla realizzazione di questo anime, come
l'animatore
Akio Sugino. La colonna sonora fu
affidata al compositore
Koji Makaino.
La serie, messa in onda dalla giapponese NTV per la prima
volta tra il 1979 e il 1980, si rivelò un clamoroso
insuccesso in Giappone, tanto che in alcuni distretti fu
interrotta al 24° episodio, dopo il quale fu improvvisata la
trasmissione di un episodio-documentario sul finale,
intitolato Moetsukita bara no shōzo ('Ritratti di
rose che bruciano'). Ma a differenza del 41° episodio,
trasmesso diverse volte in Giappone, questo
episodio-documentario non solo non fu mai esportato, ma si
lasciò che venisse praticamente dimenticato anche nel paese
d'origine (soprattutto per volere di Riyoko Ikeda, che da
sempre lo considerò la prova evidente dell'insuccesso della
serie animata).
Una replica trasmessa nel 1986, tuttavia, recuperò in gran
parte l'insuccesso della prima messa in onda, grazie anche
alla notorietà acquisita nel frattempo da Shingo Araki con
la serie Saint Seiya (I
Cavalieri dello zodiaco).
Edizione italiana
In Italia invece la serie riscosse da
subito un grande successo: andò in onda per la prima volta
nel
1982, con il titolo "Lady Oscar"
(stesso titolo voluto in Giappone dai produttori del film
dal vivo per la regia di
Jacques Demy). L'Italia è stata,
tra le nazioni europee, quella che fino ad oggi ha trasmesso
l'anime con maggiore frequenza, sebbene nel corso degli anni
la serie sia stata oggetto di molte censure (sia a livello
di doppiaggio, sia a livello di veri e propri tagli nelle
sequenze). Alla serie fu dall'inizio associata la sigla
Lady Oscar, composta e cantata dal gruppo di
Riccardo Zara,
I cavalieri del re, che riscosse
tanto successo negli anni ottanta da entrare nella
hit parade. Negli anni novanta
Mediaset decise tuttavia di
cambiare il titolo della serie in Una Spada per Lady
Oscar, e di sostituire sia il montaggio originale che la
canzone della sigla di apertura. Il testo del brano venne
scritto da
Alessandra Valeri Manera sulle
note della musica composta dal maestro Ninni Carucci, e
l'interpretazione venne inizialmente affidata a
Enzo Draghi (che preferì firmarsi
con lo pseudonimo Gli amici di Oscar), e poi a
Cristina D'Avena. Dopo un
successivo passaggio televisivo con il ripristino della
vecchia sigla, la nuova messa in onda del
2008 ha visto, invece, come sigla
di testa quella degli anni ottanta, e come sigla di coda
quella degli anni novanta. Una spada per Lady Oscar è
stata anche tradotta dal drammaturgo
Michael Kunze
per l'edizione tedesca della serie, di cui è stata l'unica
sigla, mentre la musica fu riutilizzata in Spagna per la
serie "Tres Hermanos", conosciuta in Italia come "Georgie"
(seguendo una consolidata tradizione di riutilizzo di sigle
italiane da parte della Telecinco spagnola).
|
Francobollo dedicato a Versailles no bara
dalle poste giapponesi |
La
prima edizione di Lady Oscar in
dvd, attualmente in commercio in
Italia, è stata prodotta da
Yamato Video: comprensiva
dell'audio originale giapponese e di sottotitoli che lo
traducono fedelmente, contiene i 40 episodi della serie. Va
sempre a
Yamato Video il merito di aver
contribuito alla riedizione in dvd anche del film di
Jacques Demy, che raccontò la
storia di Lady Oscar con attori veri.
Censure
Una delle censure più famose
dell'edizione italiana riguarda, ad esempio, l'incontro tra
Oscar e la giovane Rosalie Lamorliere, sorella di
Jeanne Valois, che in seguito
verrà ospitata dalla famiglia Jarjayes e andrà quindi a
vivere per un breve periodo a casa di Oscar. Nella versione
originale, Rosalie, disperata, ferma la carrozza di Oscar e
credendola un maschio, gli si offre per denaro; Oscar, non
essendo un maschio, scoppia a ridere. Tutto il dialogo,
nella versione italiana, fu dapprima modificato, per poi
essere tagliato di netto. Effettivamente, nella versione
italiana l'identità di Oscar non è un vero e proprio
segreto; in molti la chiamano Madamigella, quando il
doppiaggio giapponese prevede Colonnello, Signore
o un semplice Oscar. Di conseguenza è annullato tutto
il fascino esercitato dal colonnello Oscar su alcune
donne, sebbene rimanga più che intuibile la cotta di Rosalie
nei suoi confronti.
Nicole D'Oliva, ribattezzata Nicole 'Olivier',
usata da Jeanne come sosia di Maria Antonietta nel corso del
famoso
scandalo della collana, non chiede
la carità a Jeanne, come nella versione italiana; essa è, in
realtà, una
prostituta che, non sapendo chi
bussi alla sua porta, presenta prima di tutto la lista ed i
prezzi dei propri "servizi".
Durante il
processo a Jeanne, infine, questa accusa Maria Antonietta di
averla costretta a fare cose terribili senza precisare di
cosa si tratti, mentre nei dialoghi originali dichiara di
esserne stata l'amante e che la regina sarebbe stata
colpevole di intrattenere rapporti lesbici con molte dame di
corte, tra le quali la contessa di Polignac e anche la
stessa Oscar, che anzi si vestirebbe da uomo proprio per
accondiscendere a questo desiderio deviato della sua regina
(è proprio questa frase a far sussultare Oscar in platea).
Molto spesso i dialoghi vengono
riscritti, alcuni di essi vengono appiattiti, altri del
tutto reinventati; pratica molto diffusa in Italia per
quanto riguarda l'animazione giapponese. Non mancano,
inoltre, errori di traslitterazione, per via del fatto che i
nomi francesi sono stati traslitterati originariamente in
giapponese, e questi a loro volta traslitterati in italiano;
i più frequenti riguardano parole dove ricorrono le coppie
di suoni
l/r
oppure
b/v,
che in giapponese equivalgono entrambe ad un un unico
fonema, di conseguenza, si è
venuta a creare confusione nella scelta delle lettere da
utilizzare: per esempio, il cognome di Rosalie Lamorliere è
diventato Lamorielle, quello di
Jeanne Valois è diventato Balò.
Sempre per lo stesso motivo, ma ancor più particolare è il
caso della marchesa di Boulainvilliers, che, traslitterato
in
giapponese come Burembirie
(ブーレンビリエ,
Burembirie?),
in Italia è stato liberamente adattato come 'Brambilliet'
nel manga e come 'Bramberie' nell'anime.
L'anime film
Per il
2009 è annunciata la distribuzione
nelle sale cinematografiche giapponesi del film "La rose
de Versailles", attualmente ancora in fase di
pre-produzione, realizzato dalla
Toei Animation. Questo film, di
cui è stato presentato un trailer-pilota, sarà un riassunto
della storia, disegnato con un tratto molto simile a quello
della serie televisiva, ma senza il character design di
Shingo Araki, che ha annunciato il
suo ritiro dopo la realizzazione di
Saint Seiya: Elysion Chapter.
Altre versioni
Teatro
Vista la grande fortuna del manga, in
Giappone il gruppo teatrale
femminile
Takarazuka ne ha tratto un'opera
teatrale che va in scena dal
1974, con oltre tre milioni di
spettatori al 2003.[2]
Film live-action
Nel
1979 il regista
Jacques Demy sceneggiò e diresse
un film con attori in carne ed ossa intitolato semplicemente
Lady Oscar. Il film, pur
condensando forse eccessivamente la trama, all'epoca godette
anche di un discreto successo. Per la parte di Oscar fu
scelta l'attrice
Catriona MacColl, mentre Oscar
bambina fu interpretata da una giovanissima
Patsy Kensit.
Musical
Nel 2009 è stato messo in scena in
Italia «Lady Oscar. François – Versailles Rock Drama», un
musical in due atti liberamente ispirato al romanzo
«Versailles no bara» di Ryoko Ikeda, diretto da
Andrea Palotto
che è autore anche dei testi e delle musiche.
Carattere
yuri
Sebbene tanto il manga quanto l'anime
non presentino nessun esplicito riferimento al
lesbismo, a parte l'iniziale
attrazione provata da Rosalie nei confronti di Oscar e le
insinuazioni fatte da Jeanne de la Motte a proposito dei
veri rapporti che intercorrono tra lei e la regina Maria
Antonietta, Versailles no Bara è ritenuto uno dei
precursori del genere
yuri vero e proprio. Non avendo
figli maschi, il padre decide di crescere Oscar come un uomo
e sebbene la ragazza sia chiaramente
eterosessuale è tuttora
considerata un personaggio chiave perché rappresenta una
delle prime donne, in anime e manga, che possono essere
ricondotte allo stereotipo
bishonen. Va anche detto che Lady
Oscar è una delle protagoniste più amate dagli
otaku del genere
yuri, soprattutto a causa dei
costanti riferimenti al
travestitismo e all'ambiguità
della sua natura.
Citazioni in altri anime
Il successo del personaggio di Lady
Oscar è testimoniato dalle diverse citazioni presenti in
molti anime successivi. Infatti Oscar compare, ad esempio,
insieme ad Andrè in un episodio della serie
Lupin III, in cui il ladro
gentiluomo, pur credendola un maschio, se ne innamora.
Sempre con Andrè, Oscar compare anche in un episodio della
serie
Hamtaro, nelle vesti di un
veterinario. Inoltre, nella prima stagione della serie
animata
Pokémon i membri del
Team Rocket Jessie e James
compaiono una volta con dei vestiti simili a quelli di Oscar
(Jessie) e di Maria Antonietta (James). In un episodio di
Ranma ½,
Genma Saotome, padre di Ranma,
compare trasformato da panda nella collezione di oggetti
della pattinatrice
Azusa Shiratori, indossando i
vestiti di Oscar e una vistosa parrucca bionda. Anche
nell'ultimo episodio di
Occhi di gatto il capo di Matthew
nel dietro le quinte di uno spettacolo teatrale a un certo
punto indossa un costume da Lady Oscar con tanto di
parrucca.
Lady
Oscar - Le storie gotiche
Lady Oscar
- Le storie gotiche (, Versailles
no bara gaiden?)
è una miniserie
manga scritta e disegnata da
Riyoko Ikeda. Si tratta di cinque
storie complete pubblicate nel
1985, dopo la conclusione di
Versailles no bara (Lady
Oscar), della stessa autrice.
Gli episodi presentano un carattere marcatamente
gotico. In
Italia il manga è stato pubblicato
dalla
Planet Manga nel
2001, con il sottotitolo Le
storie gotiche, di seguito al manga principale (nn.
21-24).[1]
Il periodo in cui le storie si svolgono è interno alla trama
di Versailles no bara, all'incirca fra i numeri 7 e 8
del
manga (poco prima che André venga
ferito all'occhio). Una delle protagoniste, oltre a Oscar e
il suo fido André, è la piccola Loulou de La Lorencie,
nipotina di Oscar
Le
Rose di Versailles
Le Rose di Versailles (Versailles
No Bara) è uno shojo manga di
Riyoko Ikeda.
Conosciuto in Italia grazie alla celeberrima serie animata
intitolata: Lady Oscar.
Frasi nel manga
-
Quello che
voglio non è un compagno di giochi, ma di spada. (Oscar
ad Andrè)
-
Come tu oggi
mi hai salvato rischiando la vita... un giorno, darò la
mia vita per te. (Andrè a Oscar)
-
Apparentemente sembra che tu abbia il sangue freddo come
il ghiaccio... ma dentro di te c'è un fuoco che brucia.
(Andrè a Oscar)
-
Fersen, sposi
una senza amarla?! (Oscar al Conte di Fersen
a proposito della sua futura moglie)
-
[Fersen si è appena arruolato per andare a combattere nella Guerra
di Indipendenza americana] Fersen, sei un
vero uomo... non conosco gesti più sublimi che un uomo
possa fare per amore... non morire, Fersen! E ritorna,
ritorna vivo! (Oscar)
-
Illuminata
dai raggi dorati del sole... la tua divisa mi affascina
col suo colore scarlatto... mentre il vento ti muove i
biondi capelli comandi con disinvoltura stando a
cavallo. Le tua pupille azzurre e tutta la tua figura ti
rendono simile a Pegaso che, con le sue ali, salta e
grida in cielo... (Andrè a proposito di Oscar)
-
Vi amo. Vi
amo da morire. (Rosalie a proposito di Oscar)
-
[Oscar si è vestita da donna per la prima volta per partecipare a
un ballo a Versailles e Fersen l'ha invitata a ballare
senza riconoscerla] Madame, conosco una
persona che vi somiglia molto... (Conte di Fersen)
-
[Andrè ha appena strappato la camicia a Oscar nel tentativo di
violentarla] Hai paura di me? Oscar, urla e
grida quanto vuoi! Non m'importa, anche se mi uccidi! Ti
amo! Oscar! Oscar... da quanto tempo... ogni volta che i
tuoi capelli biondi si scioglievano al vento... ogni
volta che trovavo la costellazione di Orione nelle tue
pupille, incorniciate dalle ciglia del colore delle
notte, sottili come fili di seta... e ogni volta che
dalle tue labbra usciva un sospiro... emergeva dal
profondo del mio cuore un ardore che... mi faceva
perdere la testa. (Andrè)
-
Lo so... che
posso muovermi come voglio perché... tu mi segui sempre
come un'ombra. Io da sola... non so fare nulla. (Oscar
ad Andrè)
-
Che senso ha
sottomettervi con la forza?! Il vostro cuore non si
potrà mai piegare. Perché il cuore è libero! Tutti,
ognuno di noi, purché sia un uomo, non è il servo di
nessuno... abbiamo la libertà del cuore che nessun può
toglierci. (Oscar ai soldati della guardia)
-
Per quanto la
voglia a tutti i costi... quanto vale l'amore di un uomo
senza nascita nobiliare? Anche se l'amassi eternamente,
anche se le dedicassi la mia vita, non basterebbe! (Andrè
a proposito di Oscar)
-
Forse non
basterebbe la mia vita neanche se ne avessi dieci,
però... vi prego... vi prego di uccidere me in cambio
della vita di Oscar. (Andrè al Generale de
Jarjayes)
-
Capelli del
colore dell'uva nera, l'unica pupilla che brilla come
ossidiana... non avrei mai immaginato che esistesse un
profumo che mi colpisse così tanto il cuore... che
arrivasse il giorno in cui mi sarei innamorata con tutta
me stessa... non posso più vivere, da sola. (Oscar
a proposito di Andrè)
-
Desiderare è
un atto di egoismo? Se ci amiamo... vorrei unire i
nostri corpi... voglio fare l'amore con lei! Almeno una
volta! (Andrè a proposito di Oscar)
-
Stanotte
voglio passarla insieme a te... come la moglie di Andrè
Grandier. (Oscar ad Andrè)
-
[14 luglio 1789]
Non è soltanto il cuore che deve essere libero! Di
fronte a Dio gli uomini devono essere uguali e liberi.
Dalla punta delle dita fino a quella dei capelli. Come
l'America conquistò da sola l'indipendenza
dall'Inghilterra... ora il popolo francese è
coraggiosamente riunito sotto la bandiera della libertà,
dell'uguaglianza e della fraternità. Da questo istante,
rinuncio al titolo di contessa e al feudo che mi è stato
assegnato! (Oscar ai soldati della guardia)
-
Io sono
morta... sono morta con la tua morte... anch'io sono
morta. (Oscar a proposito della morte di Andrè)
-
La libertà...
l'uguaglianza e... la fraternità... questi sublimi
ideali... che siano per sempre le solide fondamenta
dell'umanità! Evviva la Francia! (Oscar in punto
di morte)
-
Vile chi
l'abbandona. [Frase
incisa sul'anello che Maria Antonietta spedisce al Conte
di Fersen]
-
Ogni cosa a
te mi conduce. [Frase
incisa in lingua italiana sull'anello donato dal Conte
di Fersen a Maria Antonietta]
-
Ma certo, ho
capito. Per quanto grande sia la distanza che ci
divide... Anche se ci troviamo in paesi diversi...
Niente e nessuno riuscirà mai a separarci. Io sono nata
per voi... Questi capelli, questo petto e il mio sangue,
fino all'ultima goccia... Appartengono solo ed
esclusivamente a voi. (Maria Antonietta al conte
Fersen)
-
Certo lo so
bene... Gli aristocratici fuggiti in esilio mi accusano
di essere un vigliacco, un uomo incapace di decidere. Ma
è fin troppo facile accusare gli altri quando si è al
sicuro. Finora nessuno si è mai trovato nella mia stessa
situazione... Sono stato abbandonato dal mondo intero. (Luigi
XVI)
-
Regina
Antonietta... Regina Antonietta!! Un tempo avete regnato
con la sontuosità di una rosa rossa... Ancor più
splendente della fulgida reggia di Versailles! Addio
ultima regina di Francia! (Rosalie vedendo
portare al patibolo Maria Antonietta)
-
Coraggio!
Adesso mi resta un ultimo compito... Ed è quello di
morire con dignità!! (Maria Antonietta mentre
viene portata alla ghigliottina)
-
Che sia
maledetta l'aria che respiro! Che sia maledetto il mio
corpo che sopravvive a colei che amo! (Conte di
Fersen a proposito della morte di Maria Antonietta)
-
[La regina sul patibolo
osserva il popolo che la insulta] Guardate
bene... Così muore la figlia di Maria Teresa! Anche se
la mia testa cadrà e il mio sangue colerà, i miei occhi
resteranno spalancati... Sul futuro della Francia, mia
patria! Osservate bene... Così muore la regina di
Francia! (Maria Antonietta)
Frasi nell'anime
-
L'uomo può
vedere due tipi di luce a questo mondo. Una è la luce
del sole e questa può essere facilmente vista da
chiunque. L'altra luce è il cuore, la fiamma interiore
della speranza. E per nutrirsi di questa luce gli occhi
non servono. Ed è questa la luce più importante. Anche
se un uomo ha sbagliato, questa forza interiore gli darà
sempre la possibilità di ritrovare la felicità. Non
perderti d'animo, non perderti mai d'animo. (Il
mendicante ad Andrè)
-
Il suo nome è
Oscar, ed è mio figlio. (Generale de Jarjayes)
-
[Andrè ha appena strappato la camicia a Oscar nel tentativo di
violentarla] Una rosa non potrà mai essere un
lillà. Oscar, ascolta. Non potrai mai cancellare di
essere nata donna. Per vent'anni ho vissuto con te. E ho
provato dell'affetto per te, solo per te. Io ti amo,
Oscar. Credo di averti sempre amato. (Andrè)
-
Io vi amo,
Oscar. Un giorno sarò grande e forte e vi sposerò. Fino
ad allora, aspettatemi. (Principe Louis Joseph)
[Il principino Louis
Joseph morì di poliomelite all'età di 7 anni]
-
Voi
incrocereste la vostra spada con me, Girodel? E voi
guardie reali avreste forse il coraggio di sparare al
vostro ex comandante? Se proprio volete sparare sui
rappresentanti del popolo, su degli uomini disarmati,
dovrete prima passare sul mio cadavere! (Oscar)
Dialoghi nell'anime
-
Andrè:
Una rosa è una rosa anche se essa sia bianca o rossa.
Una rosa non sarà mai un lillà.
Oscar: Vorresti dire che una donna resta sempre
una donna in ogni caso? È questo che vuoi dire, Andrè?
-
Oscar:
L'amore può portare a due cose. Alla felicità completa,
o a una lenta e triste agonia.
Fersen: No, no, Oscar. Per quello che so io,
l'amore porta solo a una lenta e triste agonia.
-
Generale
Jarjayes: Andrè! Ma che cosa vuoi fare? Vattene,
VATTENE!!!
Andrè: No, Non me ne vado Signor Generale, Non me
ne vado: non vi permetterò di uccidere Oscar...
Generale Jarjayes: Andrè vattene via, vattene!
Andrè(puntando una pistola contro il Generale):
Badate: sono pronto a sparare; non vi muovete, perché
adesso io andrò via insieme ad Oscar.
Generale Jarjayes: Cosa? Tu vorresti scappare con
Oscar?!?
Andrè: Sì Generale.
Generale Jarjayes: E magari vorresti sposarla,
non è vero?
Andrè: Sì.
Generale Jarjayes: No, sarebbe una grossa
sciocchezza, perché la differenza di rango che esiste
tra voi non si cancellerebbe mai!
Andrè: Permettetemi una domanda: che cosa
significa rango? Non siamo tutti uguali forse?
Generale Jarjayes: Un nobile prima di sposarsi
deve chiedere il permesso a Sua Maestà il Re!
Andrè: Sì lo so... ma se Sua Maestà il Re si
innamora di una donna deve forse chiedere a qualcuno il
permesso di sposarla?
Generale Jarjayes: Basta Andrè! Mi dispiace: non
posso perdonarvi!
Andrè: Allora se ci dovete uccidere uccidete
prima me, perché se mi uccidete dopo sarò costretto ad
assistere alla morte della donna che io amo.
Oscar: Andrè, io...
Generale Jarjayes: Farò come vuoi: ti ucciderò
per primo Andrè.
Personaggi
Personaggi fittizi
|
-
Madame de Jarjayes
-
L'Eco
di Parigi
-
Gerard Lasalle
-
Dottore
-
Diane
de Soisson
-
Pittore
-
Locandiere Alaste
-
Madre
di Alain
|
Personaggi
storici
Nella trama
appaiono molti personaggi realmente esistiti:
Reali
e familiari
Nobiltà
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Clero
Terzo Stato ed altri
|
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