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Universo

Lamù

Nome originale

Ramu

Creata da

Rumiko Takahashi

Apparizione

  • Manga: Capitolo 1
  • Anime: Episodio 1

Voci italiane

Razza

alieno

Abilità

  • volo
  • scariche elettriche

Parenti

  • padre
  • madre
  • Ten (cugino)
  • Ataru (marito)
  • Rei (ex-fidanzato)
 

   Lamù è la protagonista femminile dell'anime e del manga Lamù dell'autrice Rumiko Takahashi. Nella versione giapponese è stata doppiata da Fumi Hirano, mentre in Italia nel primo passaggio televisivo da Rosalinda Galli, mentre nei film distribuiti dalla Yamato Video da Roberta Gallina.

Storia del personaggio

    Lamù non nasce come protagonista principale di Urusei Yatsura: il suo personaggio doveva essere nelle intenzioni di Rumiko Takahashi, soltanto un comprimario ad Ataru Moroboshi (il protagonista indiscusso), nel primo capitolo del manga Una buona preda. Nell'episodio successivo Un povero diavolo infatti il personaggio di Lamù non è contemplato affatto. Tuttavia il successo personale di Lamù portò i fans dell'autrice a richiedere a gran voce il ritorno del personaggio nella serie, che infatti, dal terzo episodio in poi diventa coprotagonista del manga. Nel corso degli anni, Lamù è diventato uno dei personaggi più amati e rappresentativi del mondo dell'animazione giapponese. Il nome "Lum" deriva dal nome di Agnes Lum, una modella cino-americana di bikini, popolare in Giappone negli anni '70, anche se a lungo si è speculato sulla possibilità che in realtà il nome "Lum" non fosse altro che la contrazione del nome dell'autrice.

Biografia

   Lamù è una aliena proveniente dal pianeta Oniboshi (stella malvagia), abitato da oni. In quanto oni, Lamù ha determinate caratteristiche fisiche che la contraddistinguono: canini aguzzi e due cornini posti all'altezza delle tempie. La sua divisa tipica è un bikini tigrato. È dotata del potere di volare (ereditato dal padre) e quello di lanciare scariche elettriche (ereditato dalla madre). Il suo unico punto debole sembra essere l'aglio, il cui solo odore la soffoca. Al contrario, pur non essendo una grande cuoca, Lamù predilige la cucina estremamente piccante. Nel manga Lamù ha capelli di innumerevoli colori, ma nell'anime la cosa è stata semplificata, rendendo la sua chioma alternativamente Verde marino o blu.

   Lamù è scesa sulla Terra quando la sua razza decise di conquistare il pianeta. L'unica possibilità di salvezza lasciata agli umani fu una gara: un rappresentante umano estratto a sorte (Ataru) avrebbe dovuto "acchiappare" un rappresentante alieno (Lamù); in tal caso gli oni avrebbero rinunciato alla conquista. Ataru riuscì nell'impresa ma, per un equivoco, Lamù si convince che Ataru volesse sposarla (in realtà quella promessa Ataru la stava facendo a Shinobu), e decide di stabilirsi in pianta stabile a casa Moroboshi. Nonostante le premesse, Lamù è sinceramente innamorata di Ataru, sebbene questi tenda a corteggiare tutti i personaggi femminili della serie, tranne la stessa Lamù, che di fatto è l'unica ben disposta nei suoi confronti. Tuttavia, in più di una occasione Ataru dimostrerà di ricambiare l'amore di Lamù, pur non riuscendo mai ad ammetterlo del tutto e preferendo continuare ad essere libero di poter correre dietro a qualunque altra ragazza. Da notare che nell'episodio Mondi paralleli Lamù finisce in vari mondi, tra cui uno dove Ataru ammette di amarla, tuttavia la ragazza sceglierà di tornare nel suo mondo dal suo vero Ataru.

    Lamù è amorevole e premurosa nei confronti di Ataru, che lei chiama con l'appellativo tesoruccio o amoruccio (in originale darling); darling in giapponese si scrive dar-rin, ed il motivo della scelta sta in questo: Rumiko Takahashi ha confessato tempo fa di essersi ispirata al telefilm americano "Strega per amore", in cui la strega Samantha sposa un mortale di nome Darrin Stevens. Lamù soffre di una gelosia mortale (peraltro giustificata) che si esplicita il più delle volte in punizioni corporali (soprattutto scosse elettriche) o macchinosi sistemi, anche piuttosto meschini, per controllare Ataru e prevenire eventuali tradimenti. Per il resto, Lamù è solitamente molto tranquilla e socievole, con una ingenuità piuttosto infantile. È diventata oggetto del desiderio di quasi tutti i compagni di classe di Ataru, che in seguito diverranno anche i suoi, dato che nel corso degli episodi, Lamù si iscriverà al liceo Tomobiki per poter essere sempre al fianco del suo tesoruccio.

    Lamù nella versione originale si riferisce a sé stessa con "uchi" ed è anche celebre il fatto che termina ogni frase con la parola "~daccha". Come parola a sé stante, "daccha" significa "sì". Questo tipo di parlata risulta piuttosto infantile ed enfatizza i connotati kawaii del personaggio.

Lamù - Anime e Manga

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manga

Titolo originale

Urusei Yatsura

Autore

Rumiko Takahashi

Editore

Shogakukan

1ª edizione

1978 1987

Editore it.

Star Comics

1ª edizione it.

1997

Tankōbon it.

48 (completa)

Genere

serie TV anime

Titolo originale

Urusei Yatsura

Autore

Rumiko Takahashi

Regia

Mamoru Oshii (129 episodi su 195)

Sceneggiatura

Kazunori Itō

Character design

Akemi Takada

Studio

Studio Pierrot

1ª TV

14 ottobre 1981 – 19 marzo 1986

Episodi

195 (completa)

Durata ep.

25 min

Reti italiane

1ª TV it.

1983 – 1985

    Lamù è un manga pubblicato in Giappone dal 1978 al 1987, scritto e disegnato da Rumiko Takahashi, dal quale sono stati nel tempo tratti una serie anime televisiva, sei film ed undici OAV.

    Nel 1981 la serie ha vinto il Premio Shogakukan per i manga in entrambe le categorie shōnen e shōjo[1], e nel 1987 il Premio Seiun come miglior fumetto SF/fantasy.

Significato del titolo

    Il titolo originale è un gioco di parole pressoché intraducibile in altre lingue: urusei è una versione colloquiale e meno formale di urusai, cioè "chiassoso" o "fastidioso", usata generalmente dagli uomini come esclamazione per zittire qualcuno che disturba. Yatsura è anch'essa una forma colloquiale e non troppo garbata per "gente", anche con significato di "quelli là" o "quei tizi".

   Tuttavia, poiché nel titolo la parola urusei è scritta con il kanji, che significa corpo celeste, il suo significato può essere anche letto come pianeta Uru o stella Uru. In questo modo nasce il gioco di parole del titolo, il cui senso può essere sia Quei chiassosi tizi, sia Quei tizi del pianeta Uru o Gente del pianeta Uru. Una possibile, seppur approssimativa, traduzione in italiano potrebbe quindi essere: Quei chiassosi tizi della stella Uru. All'interno di alcuni numeri di Shonen Graphic dedicati ad Urusei Yatsura compare la traduzione in inglese noisy people (gente rumorosa).

   Va inoltre notato che il pianeta (o stella) Uru non viene mai citato nella narrazione, tanto nel manga che nell'anime. Non va quindi confuso con il pianeta dal quale la co-protagonista Lamù proviene, che viene più volte citato nella narrazione col nome di Oniboshi, traducibile sia come Pianeta degli Oni sia come Pianeta Malvagio.

Trama

    La storia narra le bizzarre avventure di un gruppo di liceali che vivono a Tomobiki, località immaginaria nel distretto cittadino di Nerima, Tokyo, dove frequentano l'omonimo Liceo. La vicenda in particolare ruota intorno ad Ataru Moroboshi, un ragazzo estremamente sfortunato e donnaiolo, e a Lamù, figlia del grande capo degli Oni giunto dallo spazio per invadere la Terra. Vestita unicamente di un bikini tigrato, Lamù s'innamora di Ataru dopo aver frainteso una sua frase per una proposta di matrimonio. Le avventure sono organizzate per singoli episodi, ed in alcuni casi un episodio è diviso in più puntate. Gli argomenti sono in genere la sfortuna e le avventure sentimentali di Ataru che si incrociano con gli insoliti alieni amici di Lamù o con i terrestri suoi "simili" dalle personalità più grottesche. Molte delle situazioni che di volta in volta si presentano, altro non sono che parodie della società moderna e del folklore giapponesi (un po' come sono i Simpson per il pubblico statunitense).

Nel passaggio dal manga all'anime alcune storie sono state parzialmente modificate per adattarle alla animazione, mentre alcune storie tra gli ultimi capitoli e qualche personaggio presenti nel manga, non sono stati trasposti in animazione.

 

La serie TV

    La serie televisiva venne prodotta da Kitty Films, Studio Pierrot e Fuji Television, tra il 1981 e il 1986. Vennero prodotti e trasmessi 195 episodi. Buona parte degli episodi della serie non sono tratti da storie presenti nel manga e sono creazioni originali dello staff : alcuni di questi si discostano anche pesantemente dal consueto tono del manga, soprattutto quelli realizzati quando a capo dello staff c'era Oshii.
Nella serie sono presenti numerosi riferimenti, in chiave ironico-satirica, alla cultura nipponica (tra cui gli stessi anime) e in particolare alle molteplici leggende giapponesi, ma anche alla cultura occidentale e ai suoi costumi, tra cui molte citazioni cinematografiche. Tra gli esempi più significativi in tal senso possono essere citati:

  • l'episodio, E poi non rimase nessuno, appare come la parodia di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie;
  • l'episodio La sorella di Mendo, che presenta il personaggio di Ryoko, può essere letto anche come una parodia di Romeo e Giulietta;
  • l'episodio, Precario equilibrio, è organizzato come un episodio di Ai confini della realtà;
  • nell'episodio L'amnesia di Lamù e nel primo film, le forze armate di Mendo vestono l'uniforme nera delle SS;
  • nell'episodio Lotta mascherata i mercenari di Mendo onorano il loro padrone sfoggiando il saluto nazista "Heil Mendo";
  • nelle feste in maschera spesso sono presenti gli alieni tratti da Alien o Ultraman;
  • in un episodio e nel secondo film appare il personaggio Dart Fener di Guerre stellari;
  • in un episodio Shinobu, per liberarsi di un corteggiatore, esegue una mossa di judo le cui movenze ed immagini richiamano palesemente l'anime Judo boy;
  • nell'episodio, Quei gatti sui tetti che scottano, è citato "per immagini" Rocky Joe;
  • l'episodio Amo Shinobu!, Ken il guerriero è citato in un combattimento fra il gatto Kotatsu e un compagno di classe somigliante a Kenshiro;
  • in un episodio compare Nausicaä protagonista del noto film Nausicaä della valle del vento;
  • nell'episodio 78 Le casalinghe la madre di Ataru si ritrova nello scenario del film "La guerra dei mondi";
  • nell'episodio 85 Mendo spara i pugni atomici come Mazinga;
  • nell'episodio 85 Ryunosuke accelera come il personaggio Cyborg 009 della serie Cyborg 009;
  • nell'episodio 100 Un dolcetto indigesto si cita Alice nel paese delle meraviglie;
  • nell'episodio 106 L'amnesia di Lamù: 2°parte Ataru salta in moto un recinto di filo spinato come Steve McQueen ne La grande fuga;
  • nell'episodio 217 s'intravede Kyoko Otonashi, la coprotagonista di Maison Ikkoku (Cara Dolce Kyoko), anime che sarebbe stato trasmesso nello stesso slot a partire dalla settimana successiva.

Edizione italiana della serie TV

Francobollo dedicato a Lamù. (2009)

   Dall'autunno del 1983 fino al 1985 vennero trasmessi in Italia i primi 86 episodi, col titolo Lamù, la ragazza dello spazio. Dall'inverno del 1988 vennero trasmessi altri 43 episodi, con differente adattamento e doppiaggio,[3] col titolo Superlamù. A partire dal 1999 la serie venne replicata col titolo Mi hai rapito il cuore, Lamù.

La serie venne raccolta incompleta in videocassette, e successivamente riproposta in una nuova edizione in DVD, per la quale, nel 2006, vennero doppiati i restanti episodi con doppiaggio e adattamento ancora differenti.

Da notare che considerando i due cast che hanno doppiato i sei film e quello che ha doppiato gli OAV, in totale Urusei Yatsura è stato doppiato da almeno sei diversi cast di doppiatori, con cambi repentini di ruolo degli stessi persino nell'ambito delle stagioni di loro competenza.

È stata trasmessa solo da tv private e da circuiti televisivi senza censura.

Le sigle

L'edizione originale giapponese della serie ha avuto un alternarsi di sigle per un totale di sei sigle iniziali e nove finali.

Sigle iniziali

  1. Lum no love song di Hiroko Matsuya (ep 1-77)
  2. Dancing star di Izumi Kobayashi (ep 78-106)
  3. Pajama jama da! di Kanako Narikiyo (ep 107-127)
  4. Chance on love di Cindy (ep 128-149)
  5. Rock the planet di Steffanie (ep 150-165)
  6. Tonogata gomen asobase di Shōko Minami (ep 166-195)

Sigle finali

  1. Uchū wa taihen da! di Hiroko Matsuya (ep 1-21)
  2. Kokorobosoi na di Helen Sasano (ep 22-43)
  3. Hoshizora Cycling di Virgin VS (ep 44-54)
  4. I, I, you and ai di Izumi Kobayashi (ep 55-77)
  5. Yume wa love me more di Izumi Kobayashi (ep 78-106)
  6. Koi no Möbius di Rittsu (ep 107-127)
  7. Open invitation di Cindy (ep 128-149)
  8. Every day di Steffanie (ep 150-165)
  9. Good luck di Shōko Minami (ep 166-195)

Le sigle italiane

Dalla sua prima trasmissione italiana fino alla fine degli anni novanta, la serie ha avuto una sigla sconosciuta della quale non sono mai stati riportati titolo, autori e interpreti.

Dalle repliche del 1999, tale sigla venne sostituita da Mi hai rapito il cuore, Lamù, di Stefano Bersola. Entrambe le sigle non sono state commercializzate. Per l'edizione in DVD sono state mantenute le sigle originali giapponesi, anche se la sigla italiana "Mi hai rapito il cuore, Lamù" è contenuta nella sezione extra di tutti i DVD dell'edizione del 2006.

OAV

  1. Che cosa accadrà nel futuro di Lamù
  2. Gelati arrabbiati
  3. Fidanzati sulla spiaggia
  4. La guardia elettrica
  5. Ululo alla luna
  6. La capra ed il formaggio
  7. Prendimi il cuore
  8. Il terrore degli occhioni
  9. Appuntamento con un fantasma
  10. Il tea party di Ryoko
  11. Memorial album

Gli ultimi due OAV sono soltanto dei collage di spezzoni della serie Tv..

I film

Dal 1983 al 1988 sono stati prodotti cinque lungometraggi animati con protagonisti Lamù e gli altri personaggi della serie, l'ultimo dei quali tratta i capitoli finali del manga. Un sesto film è stato rilasciato nel 1991 per celebrare i dieci anni della serie televisiva. I film sono stati proposti in Italia solo per il mercato dell'home video, dapprima in sei videocassette, successivamente in due cofanetti da tre DVD ciascuno, infine in sei differenti DVD.

Manga Japan

Il manga venne pubblicato a partire dal 1978 sul settimanale antologico Shonen Sunday (una delle principali pubblicazioni a fumetti giapponesi), diventando istantaneamente un grande successo di critica e di pubblico e per il quale Rumiko Takahashi ricevette il premio per il "Miglior Nuovo Artista" dalla Shogakukan (la casa editrice dello Shonen Sunday). Benché la rivista su cui venisse serializzato fosse (e sia tuttora) riservata ad un pubblico prevalentemente maschile, il fumetto della Takahashi ha aumentato la sua popolarità tra le ragazze. Le edizioni giapponesi finora sono state le seguenti:

  • Shonen Sunday: venne pubblicato su questo settimanale antologico dal 1978 al 1987, insieme a più di altri 20 titoli. Il manga è composto da storie, generalmente autoconclusive, della lunghezza di 15 pagine, in bianco e nero. Occasionalmente le prime pagine di una storia sono a colori, oppure l'intera storia poteva essere realizzato in duotono. La carta impiegata dai settimanali antologici Giapponesi dediti alla serializzazione dei manga era (ed è tuttora) di cattiva qualità (normalmente questo tipo di pubblicazione viene letto e poi gettato, i lettori particolarmente appassionati ad una storia la ricomprano rilegata in volumetti di qualità superiore), pertanto sono rimaste pochissime copie di questa pubblicazione originale.
  • Tankōbon: come per altri manga di successo le storie vennero raccolte e stampate in libretti (che in questo caso raccoglievano 11 puntate per volta). Complessivamente vennero prodotti 34 volumi. La qualità della carta è decente ed ogni volume ha una sovracopertina in plastica a colori.
  • Wideban: gradualmente le ristampe dei Tankōbon vennero sostituite dai Wideban, questi iniziarono ad essere pubblicati agli inizi degli anni 1990 verso il decimo anniversario della prima pubblicazione. Ogni numero contiene 25 storie per complessivi 15 volumi, stampati su carta di qualità migliore.
  • Bunkoban (edizioni tascabili): di dimensioni intermedie tra i Tankōbon ed i Wideban hanno rimpiazzato questi ultimi a partire dalla fine degli anni '90. Contengono prefazioni di personalità del mondo del manga che parlano di quanto siano stati influenzati da Urusei Yatsura.
  • My First Big: un formato simile ai tankōbon ma stampati su carta di qualità inferiore e con copertine più sgargianti per essere venduti nei negozi aperti 24 ore; sono indirizzati al lettore casuale, piuttosto che al collezionista.

Italia

In Italia la prima pubblicazione fu curata dalla Granata Press all'interno del mensile antologico Mangazine. Ogni numero conteneva una singola storia e complessivamente dall'aprile 1991 al marzo 1995 pubblicò i primi 45 capitoli del manga. L'edizione venne quindi trasferita al mensile monografico Manga Classic. Furono stampati 4 numeri di Manga Classic (dal maggio all'agosto 1995) che ristampavano storie già presentate all'interno di Mangazine. L'intento era di stampare tutta la serie in volumi monografici, ma le pubblicazioni vennero interrotte a causa del fallimento della Granata Press.

La Star Comics riprese successivamente il titolo e pubblicò tutta la serie in 48 volumetti monografici dal marzo 1997 fino al febbraio 2001, nella collana Young (a partire dal numero 34).

Stati Uniti

Negli Stati Uniti il manga venne pubblicato dalla Viz (una sussidiaria della Shogakukan) a partire dal 1989 in numeri mensili, nel formato standard dei comics americani, ognuno contenente due storie, con il titolo Lum*Urusei Yatsura. Dopo i primi sette numeri la serie venne sospesa e ripresa diversi anni più tardi nella rivista Animerica.

Grazie alla favorevole accoglienza ricevette di nuovo un proprio mensile intitolato The Return of Lum * Urusei Yatsura, ma a circa 1/3 del ciclo completo di storie venne di nuovo interrotta nel 1998 e non più ripubblicata (anche se la Viz detiene tuttora i diritti per l'edizione in inglese).

 

 

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