Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Magica magica Emi (Mahō no staru majikaru emi?, letteralmente, La stella della magia Magical Emi), è una serie televisiva animata prodotta in Giappone nel 1985 e adattata successivamente in un manga composto da 3 tankōbon. In Italia la serie è stata trasmessa per la prima volta nell'agosto del 1986 su Italia 1. TramaMai Kazuki è una ragazzina di 10 anni con la passione per i trucchi di magia e l'arte della prestidigitazione in generale. Figlia di una ex maga e di un pasticcere, Mai sogna di diventare un giorno una famosa e brava prestigiatrice, come il suo idolo Emily Howell, una leggendaria maga degli anni '30, e di poter entrare a far parte del gruppo dei Magical-Art, compagnia di maghi creata dai suoi nonni. Un giorno durante il trasloco dei nonni, in una grande villa vicino al negozio dei Kazuki, la ragazzina nota una sfera di luce che solo lei sembra riuscire a vedere e sentire. Rincorsa per tutta la casa, la sfera di pura energia va ad infilarsi in un particolare specchio portatile a forma di cuore che proprio poco prima il premuroso nonno aveva regalato alla bambina. Mai, guardando nello specchio, nota che la sua immagine non viene riflessa e che al suo posto sembra esserci un'altra dimensione fatta di tante sfere lucenti. La strana creatura, fuoriuscendo dal piccolo specchio ed infilatasi in uno più grande, materializza uno strano braccialetto che rotea fuori dallo specchio fino ad infilarsi sul polso di Mai. Il folletto cerca di spiegare alla ragazzina che con esso potrà realizzare il suo sogno che lui vede riflesso nello specchio. La bambina però, non riuscendo a vedere niente per la troppa luce, costringe Topo, questo il nome del folletto, a infilarsi nel corpo di un peluche dalle sembianze di uno scoiattolo volante, trovato fra le scatole della stanza, dando così vita al buffo e tenero pupazzo. Senza troppe domande il simpatico essere convincerà Mai a provare i suoi poteri, che la bambina userà per la prima volta proprio per salvare e chiudere uno spettacolo dei Magical-Art, trasformandosi in una bella e abile prestigiatrice che lei stessa ribattezzerà con il nome di Emi. La carriera della Magical Emi comincia così per caso grazie anche all'aiuto del signor Koganei (Bartolomeo in Italia), produttore televisivo, che assistendo per caso allo spettacolo dei Magical-Art rimane sbalordito dalla bravura e dal fascino della misteriosa maga, captandone subito il grande talento e il successo assicurato per gli share televisivi. Per Mai sembra essersi avverato il sogno di sempre, iniziando così a vivere tante belle e impegnative giornate come Magical Emi. La ragazzina arriverà a debuttare persino come idol, unendo ai giochi di prestigio anche delle melodiose canzoni, rendendo le sue performance sempre più appariscenti e spettacolari. Trascorsi l'estate e l'autunno, dopo numerosi spettacoli al confine tra veri incantesimi e illusionismo, Magical Emi e i Magical-Art vengono invitati a partecipare separatamente al Premio Emily - Magic Festival, un concorso per lanciare nuovi talenti nel mondo della magia. Il verdetto finale vedrà i giovani dei Magical-Art accaparrarsi un premio speciale della giuria per la gioia di tutti, mentre la fatidica statuetta andrà alla Magical Emi che, per la prima volta, si sentirà demotivata e distaccata dalla compagnia, avendo ricevuto un premio solo grazie alla fittizia magia dei suoi poteri. Al party organizzato per festeggiare i vincitori, i Nakamori, nonni della ragazzina, annunciano inoltre lo scioglimento della compagnia, dal momento che ormai non hanno più nulla da insegnare ai loro ragazzi, fissando l'ultimo spettacolo per il 28 febbraio. Mai non distinguendo più bene la realtà dal sogno s'interroga sul futuro della carriera di Emi, domandando a Topo che cosa sia per lei Magical Emi e che cosa farà quando rimarrà sola. Nonostante il folletto le dica che Emi non è altro che il suo sogno che lui vede riflesso nello specchio, la bambina non sembra convinta e un giorno guardando dei vecchi filmati di Emily Howell, arriva pian piano alla matura e difficile scelta di rinunciare ai suoi poteri, pur non essendone obbligata, consapevole che solo in tal modo avrebbe potuto davvero impegnarsi per diventare Magical Mai. Il dolce Topo le augura così buona fortuna non ricordandole però che, così facendo, avrebbe dovuto dire addio anche a lui. Arrivati al malinconico 28 febbraio, tutti fremono per vedere l'ultimo spettacolo della compagnia che dà il meglio di sé, fino al gran finale in cui Emi, ritrasformandosi in Mai davanti a tutti, scompare per sempre insieme a Topo ormai tornato sfera di luce dileguatasi nello specchio. Tutto è finito e Mai stringendo lo specchio e il pupazzo inanimato a sé, dà un ultimo struggente sguardo di addio all'immagine della Magical Emi, rimasta ancora per qualche secondo sul grande schermo elettronico esterno al teatro. I Personaggi
I temi della serieTerza maghetta dello Studio Pierrot, Magical Emi è stata dopo L'incantevole Creamy quella di maggior successo, in Italia, negli anni '80. Anche per questa serie è stata usata la tecnica del parallelismo temporale. L'edizione originale giapponese è stata trasmessa infatti in 8 mesi esattamente come la durata dell'intreccio; il debutto di Emi avviene in giugno e l'ultimo episodio è stato trasmesso il 28 febbraio, proprio la data dell'ultimo spettacolo dei Magical-Art. Inoltre anche qui molti episodi intermedi furono trasmessi in Giappone seguendo il calendario come per la serie di Creamy. La serie è composta di 38 episodi, trasmessi con cadenza settimanale. La serie della Magical Emi, pur avvicinandosi apparentemente molto ai temi affrontati in Creamy Mami, con il mondo dello spettacolo, canzoni e doppia vita della protagonista, si allontana di parecchio dalla struttura ideologica dell' "angelo della magia", proprio a partire da quella costante atmosfera malinconica e più realistica che permea tutti gli episodi, fino alla diversa concezione di fondo della storia: se infatti in Creamy è l'aspetto sentimentale e magico a prevalere, in Emi la vicenda si basa tutta sulla realizzazione di un sogno che, da quello della protagonista, si estenderà a tutti i personaggi. Qui l'elemento "magia" viene ad essere solo il pretesto o il mezzo, per arrivare alla consapevolezza di doversi mettere in discussione e rischiare in prima persona per realizzare i propri sogni. Non è un caso che in tale serie sia assente la classica perdita e riacquisizione dei poteri magici, ormai semplificati al massimo anche nell'oggettistica e usati esclusivamente per diventare una proiezione onirica di se stessi. In definitiva il valore più grande della serie sta nell'inedito finale, indubbiamente pessimistico, in cui i destini dei protagonisti appaiono molto meno rosei e scontati delle precedenti colleghe. Forse anche per questo, in patria, Magical Emi è rimasta la maghetta dello Studio Pierrot più popolare. AnimeAdattamento in ItaliaL'adattamento italiano è stato curato dalla Merak film e la direzione del doppiaggio è di Guido Rutta. I nomi dei personaggi sono stati cambiati quasi tutti, mantenendo solo quello della protagonista Mai, che però nei titoli di coda fu scritto May. Anche il nome di Akira (Gennaro) nei titoli di coda e nell'OAV diventa Germano. Si può dire che da questa serie in poi, ebbe inizio un processo di italianizzazione molto forte negli adattamenti delle serie animate nipponiche a seguire. Le voci dei personaggi sono:
La sigla del cartone animato è stata cantata da Cristina D'Avena. OAVSubito dopo il successo della serie tv, nel 1986 fu prodotto il primo dei due OAV originali dedicati a Magical Emi. Il secondo OAV fu prodotto in occasione dell'uscita del dvd-box del 2002 ed inserito al suo interno come bonus track. PioggerellaIl primo Oav è Pioggerella, titolo italiano di Mahōno star Magical Emi: Semishigure (letteralmente, Magical Emi, la stella della magia: orchestra di cicale). L'OAV si apre con una Mai un po' cresciuta intenta a sfogliare un album di fotografie dell'estate 1985, tramite il quale si apre una sorta di episodio flashback, cronologicamente posto fra l'episodio 8 e 13, nel quale ritroviamo tutti i protagonisti immersi nella nipponica calura estiva. Stranamente assenti e sbadati quasi come immersi in un' ipnotica atmosfera caratterizzata dall'ossessivo frinire delle cicale, tutti i personaggi appaiono come assuefatti al torpore estivo che, all'apparenza, sembra essere la vera causa comune di simbolici micro problemi della quotidianità di ognuno. Solo una breve rinfrescante pioggia estiva sembrerà sbloccare e risvegliare la volontà dei singoli personaggi per risolvere le loro piccole difficoltà. L'OAV si chiude in maniera circolare con un ritorno al presente in cui ritroviamo Mai guardare piacevolmente con sorpresa il suo specchio nel quale per un attimo ricompaiono fiocamente le lucenti sfere di luce, quasi come richiamate dagli intensi ricordi della ragazzina racchiusi nell'album di fotografie che stava sfogliando. Questo insolito OAV fu trasmesso anche in Italia diviso in tre parti, dapprima col titolo unico Magica Magica Emi: pioggerella, e poi rispettivamente intitolate La rinuncia ai poteri, Il gioco del filo e L'arcobaleno. Tradotto erroneamente Pioggerella, in realtà lo Studio Pierrot con questo titolo voleva mantenere quella poetica e animista falsa riga narrativa che aveva caratterizzato la serie tv: il termine Semishigure (alla lettera pioggerella di cicale) si riferisce infatti all'ossessivo frinire delle cicale come una pioggia scrosciante, ed è spesso utilizzato per evocare in senso animista la stagione estiva nel suo fulgore. Le canzoni di Magical EmiSicuramente l'elemento musicale è uno dei segreti del successo della serie di Magical Emi, la cui qualità supera quasi sicuramente quella delle precedenti maghette, risultando anche uno dei migliori soundtrack originali dell'animazione anni '80. Le canzoni cantate da Emi nella serie tv originale sono tre di cui due sono state eseguite per la versione italiana da Cristina D'Avena:
La cantante-doppiatrice giapponese di Magical Emi è Yoko Ōbata, popolare idol degli anni '80.
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